Le maestà

Campogalliano è attraversata da una serie di “segni cristiani minori”, come li ha definiti l’arcivescovo di Modena Nonantola, che però minori non sono, nella misura in cui sono testimonianza della religiosità popolare.  In una accurata ed attenta ricerca, realizzata a Campogalliano nel 1993 dall’architetto Alberto Desco, sono stati censiti 112 di questi segni, di cui, purtroppo alcuni da allora sono scomparsi. La maggior parte di queste maestà si trova concentrata nel centro storico, ma noi proponiamo invece un itinerario fuori dal centro, per unire al piacere di vedere questi suggestivi oggetti di devozione, il piacere di una passeggiata o un giro in bicicletta.

Il nostro itinerario inizia davanti al Santuario della Sassola, perchè sulla strada che lo congiunge al paese, percorso della processione di maggio, troviamo una serie di maestà, ma prima ci dirigiamo nella direzione opposta, verso i laghetti. Ai numeri civici  5 e   7 vi sono delle nicchie. Al numero 5, ex Casa Corradini Rovatti troviamo una targa murata sotto ad un portico interno, difficilmente visibile, che rappresenta la Madonna della Sassola, nella casa successiva l’immagine è stata spostata all’esterno, chiusa da un cancelletto. È ben visibile dalla strada e rappresenta la stessa Madonna. Entrambe sono state poste nel 1973, durante i lavori di ristrutturazione delle due case.  Al numero 16 c’era un San Geminiano, ora non più visibile, posto nel 1980. All’incrocio con stradello Boccolari, abbiamo una edicola arborea, databile fra la fine del 1800  e l’inizio del 1900, che racchiude una statuetta di Sant’Antonio. Infine, tornando verso il centro, all’incrocio fra via Madonna e via Croce sorge un pilastro a nicchia, della prima metà del 1800, con una immagine  della Madonna della Sassola. La croce sopra al pilastro  è una bella croce lanceolata con volute e raggi,  che ricorda le ferite della passione di Cristo. Un altro piccolo pilastro, posta dinanzi ad un condominio, fra viottolo Terni e via Torre, segna il passaggio della processione, in occasione della quale viene ornato con rose che formano il saluto “Ave Maria”. Procediamo su via Madonna, dinanzi al cimitero voltiamo a sinistra e proseguiamo per via Rubiera. Poche centinaia di metri più avanti, sulla sinistra, all’angolo con Viottolo Valle sorge un pilastro a nicchione davanti ad  una quercia. Il pilastrone venne posto, come ci dice la scritta sottostante, da Ludovico Bianchi, proprietario del podere su cui si  trova, nel 1886, per ricordare un’indulgenza di 40 giorni, che L’arcivescovo di Modena aveva concesso  ai diocesani che si fossero fermati a pregare in questo luogo. Procedendo di poco su via Rubiera   a Casa  Bianchi poi Bortolucci troviamo un oratorio, attraverso le cui finestrine si può ancora vedere all’interno, rispettando la loro funzione originale . L’oratorio, infatti, pur appartenendo alla villa davanti alla quale si trova, aveva uso pubblico, come dimostra l’accesso sulla strada.

Tornando verso Campogalliano prendiamo via Zucchini Ovest.  Subito all’incrocio sorge un pilastro, che ospita nella nicchia un’immagine della Madonna di Loreto, forse  dipinta su lamiera, precedente al 1884, con la insolita dicitura “Salve Maria”. Sulla sommità una bella croce latina gigliata, che nella simbologia delle croci, indica la purezza. Va precisato che la croce  in questo tipo di collocazione  non ricorda la morte di Cristo, ma rappresenta invece la fusione fra la dimensione umana (braccio orizzontale) e quella divina (braccio verticale) e ha quindi una funzione di promessa e di speranza, non di morte.

 Procedendo su via Zucchini Est troviamo al numero 2 una nicchia presso un cantonale, contenente una piastrella della Madonna Assunta di Carpi, probabilmente del XIX secolo, in mediocre stato di conservazione e al numero 12 di via Zucchini Est  (dopo l’incrocio con via  per Reggio), a casa Berualda, una nicchia in un pilastro  di portico , purtroppo priva della immagine che originariamente conteneva, probabilmente del XVIII secolo. Infine sempre su via Zucchini, all’incrocio con via Canale Erba troviamo un pilastro a nicchia, databile 1884, contenente una targa in ceramica, rappresentante una Madonna con bambino. Sulla sommità di nuovo una croce, ma questa volta del tipo ancorato che simboleggia la salvezza. Proseguendo per via Zucchini, dopo circa un km, voltando a sinistra in via  dei Cardi/via Canale Erba,   si esce dal territorio di Campogalliano, ma merita uno sguardo la bellissima Villa Maestri, che si trova al nr 38.  Vincenzo Maestri (1832-1907), famoso architetto, attivo a Modena nel secolo scorso, autore  fra l’altro del progetto del teatro Storchi, aveva qui una residenza estiva, che si può ammirare nella sua ricchezza di dettagli architettonici.

Proseguendo per via Canale Erba si arriva all’incrocio con via  San Martino , che prenderemo in direzione Campogalliano, fino all’incrocio con  via Ometto. All’incrocio, sulla strada troviamo un pilastro a nicchia, che contiene una immagine della Madonna della Sassola. La croce  sopra al pilastro è una croce latina lineare, posta su un globo. Torniamo ora verso il centro ed entriamo in paese per via per San Martino, via Martiri della Libertà e arriviamo dinnanzi alla Chiesa, dove sorge una grande croce in ferro. Prendiamo poi via dei Mille e all’angolo con  via Menotti troviamo nel muro della casa una statuetta di Sant’Antonio in gesso, del 1924, chiusa da un cancelletto in ferro, su cui sono ben leggibili le lettere SA (Sant’Antonio).

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