Parco del fiume Secchia e Laghi Curiel

L’idea del Parco nasce nel 1982 dalla collaborazione dei Comuni di Rubiera, Campogalliano e Modena, ma la realizzazione risale al 1989 con l’attivazione del Consorzio , al quale si aggiunse il Comune di Carpi nel 1996.

Il  parco fluviale del Secchia  è nato con lo scopo principale di regolare, attraverso le casse di espansione, le piene del fiume. Esso comprende in realtà aree con caratteristiche e finalità diverse: innanzi tutto  c’è la zona umida (i laghi): essa nasce dalle cave di ghiaia, che hanno formato ampi bacini, nei quali è affiorata acqua di falda. Questa zona, attraverso la quale sono possibili lunghe e piacevoli passeggiate, è diventata presto sede di una  ricca vegetazione palustre in cui hanno trovato la loro ottimale sede , anche permanente,  120 varietà di uccelli. Sono infatti ricomparsi fra le specie stanziali, la gallinella d’acqua , la folaga, il tuffetto, il germano reale , il martin pescatore e l’airone cinerino. Fra le specie che vengono qui a svernare  e qui spesso nidificano,  ricordiamo la sterna e la garzetta e  l’airone rosso. All’interno delle casse, nel bacino, lungo il quale scorre una via sterrata, utilizzato anche dai camion che  trasportano ghiaia, c’è un  isolotto, detto garzaia, dove su un gruppo di salici, nidifica una numerosa popolazione di cormorani, che, provenienti dalle regioni baltiche, cercano qui climi più miti per svernare.  Spesso si ha la fortuna di incontrare rapaci diurni, quali il nibbio, il falco pescatore, lo sparviero, la poiana e il gheppio,  mentre al  sopraggiungere della sera si muovono  rapaci notturni.  Le zone umide sono il regno di anfibi come rane e tritoni. Rara, ma presente, è anche la tartaruga palustre.

 Molto ricca anche la fauna ittica, fra cui il luccio, che sta scomparendo dai canali della nostra zona, la tinca e l’alborella. Pur provenendo da  altre zone, si sono ambientati perfettamente all’interno del parco  il carassio e la carpa. Per difendere al meglio questo patrimonio è ovviamente vietata la caccia, rigorosamente regolamentata la pesca mentre sono disponibili per i visitatori  due punti di osservazione, appositamente schermati, dai quali si possono osservare  la garzaia e le acqua aperte.

Ricca è anche la flora della zona di difesa ambientale, dove pare proprio che il bosco stia prendendo di nuovo possesso  della terra. Questa parte di Italia era coperta da un foresta ininterrotta, di cui sono rimaste solo poche tracce, a causa degli insediamenti umani, che hanno radicalmente disboscato, per fare spazio alle coltivazioni a scopo alimentare. Ora stanno nascendo di nuovo il salice ed il pioppo, anche grazie al sapiente intervento dell’uomo, che sta aiutando la natura a riprendersi quello che era suo. Vi sono anche ontani neri, aceri campestri e frassini. L’arbusto più diffuso è l’amorfa, che ha assunto caratteristiche di infestante; ampiamente presenti  sono anche il biancospino, la rosa canina ed il sambuco.  In prossimità delle acque, dove i lavori di escavazione sono terminati da tempo, si possono vedere piante tradizioni della zona, legate alle acqua, come la canna palustre ed il giunco.  Molte sono anche le piante medicinali, il tarassaco, la malva, l’equiseto e la menta. Nelle acque ferme vi sono splendidi cuscini di ninfee.

All’interno dell’area sono ben visibili le opere umane di  contenimento delle acque, in particolare il manufatto regolatore (sbarramento in cemento armato lungo 150 metri e alto 9,  con tutti gli annessi ( sfioratore, scaricatore, traversa). Grazie a queste opere possono essere regolate piene  dell’ordine di 1500-200 mc/s e volumi di acqua che superano i 100 milioni di mc. Intorno all’area di interesse naturalistico vera e propria si estende per 1200 ettaril’area di rispetto ambientale, soggetta e regolamentazioni che ne tutelano la conservazione. La terza area in cui si suddivide il parco è la zona di interesse storico-culturale, che si trova essenzialmente nel comune di Rubiera, e che comprende essenzialmente due  complessi di edifici : la Corte di Rubiera e Palazzo Rainusso, per i quali si demanda al Comune di Rubiera, che fornisce tutta la documentazione desiderata.

Molte sono le attività sportive che è possibile pratica all’interno del parco, nella zona adibita a parco attrezzato, che comprende i laghi Curiel e vari punti di ristoro e picnic, servizi e quant’altro  collegato alle elevate presenze, in particolare domenicali. Tutta la zona del parco è percorribile a piedi, e da alcuni punti lo spettacolo è veramente interessante. In particolare verso il tramonto, quando il sole è basso sull’acqua si può godere di scorci bellissimi, godibili in assoluta tranquillità, specialmente nei giorni feriali.

 Per chi proviene da Modena il parco è raggiungibile dal Ponte della Barchetta attraverso la pista ciclabile, che è  ben  indicata.

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